Girando qua e là sul web ti capiterà di trovare mille e più consigli su come scrivere uno spot.

Non è il tuo lavoro – lo so e lo sanno bene anche i nostri consulenti del Gruppo Radio Linea – tuttavia è sempre una buona regola conoscere cosa gli esperti consigliano.

Tra le regole fondamentali c’è quella di evitare allitterazioni (figura retorica di cui gli autori latini facevano grande uso, tra gli esempi più famosi c’è quella tratta dagli Annali di Ennio: «O Tite tute Tati tibi tanta tyranne tulisti», ovvero “O Tito Tazio, tiranno, tu stesso ti attirasti atrocità tanto tremende!”) ma anche luoghi comuni e frasi straniere.

Non è una cosa di buon gusto fare confronti con altre aziende (magari concorrenti) e usare volgarità.

Dovrebbero essere eliminate le ripetizioni ed i concetti negativi, frasi lunghe e locuzioni alla moda, strane metafore e domande retoriche, espressioni desuete e quelle impersonali, come pure iperboli ed aggettivi ridondanti.

Scrivere bene spesso non è un regalo naturale.

Se si vuole, si può anche imparare a scrivere in modo appropriato e corretto.

Altri suggerimenti? Utilizza le parole in modo naturale, usando frasi brevi e mai parole gergali e, se fai qualcosa di importante, chiedi parere ad un esperto.

Il linguaggio, non la scrittura, è ancora la principale forma di comunicazione dell’uomo.

La stampa, in tutte le sue forme (dal mandare messaggi al postare qualcosa sui social, dalla pubblicità sui giornali a qualsiasi altra cosa), è ancora solo un’approssimazione, un’imitazione del linguaggio umano.

Le parole ben scelte, soprattutto se pronunciate, hanno un potere unico: quello di obbligare all’azione.

E le tue parole? Comunicale ai nostri consulenti del Gruppo Radio Linea, siamo ciò che stavi aspettando!